“Per fare solo un esempio, che può essere estremo – scrive Marco Zagni, nel suo “La svastica e la runa, Mursia – l’esperimento tedesco di «germanizzazione» di allora [il riferimento è al nazismo] si può paragonare (comunque in forma minore e comunque allora esplicita) all’attuale tacita massiccia operazione di «arabizzazione e magrebizzazione dell’Europa», così come denunciata dalla stessa Fallaci e che, nata come intenzione economico-solidale di basso profilo nel 1975, con la compiacenza di «forze globalizzanti» insite nelle stesse organizzazioni istituzionali europee, punta oramai a un completo stravolgimento dell’identità culturale del vecchio continente per trasformarlo in un «blocco eurabico», per puri interessi economici dell’élite finanziaria”.
Una riprova di quanto sta avvenendo, nella più totale indifferenza e sottovalutazione degli eventi è nei dati forniti da Fiamma Nirenstein (il Giornale, 22 gennaio 2012).
“Oggi – scrive Fiamma Nirenstein – l’immigrazione musulmana in Europa aumenta mentre le Chiese chiudono i battenti: ce ne dà le cifre, impressionanti, Soeren Kern, senior fellow del Gruppo di Studi Strategici per le Relazioni Transatlantiche basato a Madrid. La proliferazione di moschee in luoghi di culto cristiani abbandonati, secondo Kern, riflette il declino del Cristianesimo e la veloce crescita dell’Islam in Europa, fino al rimpiazzo. La nazione in cui si stanno proprio in questi giorni svolgendo gli ultimi episodi di questo romanzo è la Germania, a Duisburg dove la Chiesa cattolica ha annunciato un piano di chiusura di sei chiese. A Duisburg ci sono 500mila abitanti di cui 100mila musulmani, soprattutto turchi. Il giornale Der Western descrive una situazione drammatica nei distretti di Hamborn e Marxloh: qui l’unica chiesa che sopravvive è quella di San Pietro e Paolo e dovrebbe essere chiusa alla fine del 2012. A Marxloh c’è anche una moschea, la Merkez, dove si possono raccogliere 1200 persone. Per iniziativa del suo presidente Mohammed Al, le chiese verranno trasformate in moschee, ha detto. La popolazione musulmana è aumentata da 50mila persone nei primi anni Ottanta a 4 milioni, ci sono circa 200 moschee, più 128 in costruzione e 2600 sale di preghiera. Invece, 400 chiese cattoliche e 100 protestanti sono state chiuse. In Francia, il numero delle moschee è raddoppiato negli ultimi dieci anni raggiungendo le 2000 e Dalil Boubakeur, rettore della Grande Moschea di Parigi, vuole arrivare a 4000. Invece la Chiesa cattolica ha costruito 20 chiese in dieci anni e ne ha chiuse più di 60. Per forza: anche se in Francia ci sono 41,6 milioni di cattolici, solo 1,9 milioni si dichiarano praticanti, mentre su 4,5 milioni di musulmani dei 6 di nordafricani o subsahariani presenti sul territorio, ben 2,5 vanno alla moschea regolarmente. In Inghilterra, la situazione è ancora più seria: se 930mila musulmani vanno alla moschea, altrettanto fanno 913mila anglicani, ma siamo a casa della Regina. Diecimila chiese sono state chiuse dal 1960, fra cui 8000 chiese metodiste e 1700 anglicane. Nel 2020 si prevede la chiusura di altre 4000, mentre dall’altra parte ci sono 1700 moschee molte della quali in ex chiese, 2000 sale di preghiera e innumerevoli garage o magazzini trasformati in moschea”.
“Intanto – scrive sempre Fiamma Nirenstein – il clerico egiziano Ali Abu Al Hasan dalla tv Al Helma, il 6 gennaio ha fatto uno dei tanti annunci che galvanizzano e infiammano: «Con l’emigrazione musulmana e il rifiuto europeo di sposarsi e fare bambini, cento di loro fra dieci anni diventeranno ottanta, e gli ottanta sessanta… e i quaranta saranno dieci, e poi non resterà nessuno. L’Europa diventerà un solo Stato islamico». Esagerato? Lo ha detto lui”.